Purtroppo non riesco a scrivere sul mio blog quanto vorrei..
Dopo aver concluso gli studi mi tengo occupata con lavori occasionali di
hostess e promoter, quindi spesso sono impegnata per eventi lunghi anche
qualche settimana e, una volta terminati, sono occupata nel cercare altri
lavori. Poi la mia Giulia, che ormai ha 2 anni e mezzo, diventa sempre più
grande, furba e vivace: insomma richiede sempre le mie attenzioni! In più in
questi ultimi giorni sono super impegnata, dato che finalmente mi sto
trasferendo nella nuova casa, comprata dal mio papà che non finirò mai di
ringraziare, con Giulia e il suo papà.
Però voglio continuare con il mio racconto, della mia
semplice vita da neo mamma, dall'inizio della mia nuova vita, con Te.
La notte che ho trascorso in ospedale senza la mia Giulia,
che si trovava in incubatrice, è stata molto agitata. Avevo dormito malissimo
perché mi sentivo il seno diventare sempre più duro e dolente, così continuavo
ad andare al nido a tirar fuori il latte con il tiralatte e a metterlo nel
biberon in modo di aver la possibilità di tenere in braccio la mia piccola
almeno per il breve momento della poppata.
Finalmente la mattina dopo, la pediatra mi disse che il
valore dell’ittero era sceso e potevo tornare a casa con la mia Giuli. Ero
felicissima! Al nido le ostetriche mi hanno ridato la piccola, me l’hanno fatta
cambiare, mi hanno spiegato come disinfettare il moncone ombelicale, finché non
è arrivata mia mamma che ci ha riportato a casa. Avevo messo la mia Giuli nella
culla, ben coperta, dato che era gennaio, e appena salite in macchina lei già
dormiva beata. Giulia ha continuato a dormire per tutto il viaggio, e anche
arrivate a casa! Non si svegliava più, ha passato tutto il pomeriggio dormendo.
Durante la giornata sono venute a trovarmi le mie zie con le mie cugine, è
stato molto emozionante mostrare l’amore della mia vita ai miei parenti; ma
ancora più emozionante è stato il momento in cui ho fatto vedere la mia Giuli,
al suo nonno, al mio papà, al ritorno dal lavoro.
E’ stato molto emozionante iniziare a vivere la mia
quotidianità con lei perché finalmente mi ero resa conto di quanto in meglio
la mia vita fosse cambiata, di quanta gioia un figlio può regalare solamente
grazie alla sua esistenza.
Fin da subito Giulia beveva poco latte, così dovevo pesarla sia prima che iniziasse a mangiare sia dopo, in modo da sapere con precisione
quanto latte beveva. I primi giorni sono stati piuttosto regolari, durante le
poppate beveva abbastanza latte, e finalmente, grazie all'aiuto di mia zia,
avevo capito come allattarla: dovevo stare attenta di non tapparle il nasino
mentre stava succhiando, se no Giulia smetteva di succhiare. Appena smetteva di
mangiare Giulia era già addormentata, anzi, a volte si addormentava mentre
succhiava.
Tutto questo durò solo pochi giorni, perché ad un certo
punto il peso di Giulia non cambiava anche se succhiava per mezzora,
praticamente succhiava a vuoto. Così ho iniziato a darle il mio latte ma con il
biberon, dovevo usare sempre il tiralatte: quando succhiava a vuoto, succhiava
talmente forte che mi aveva fatto uscire pure il sangue, mi faceva malissimo,
ma con il tira latte il dolore era meno forte. Così mi resi contro che il mio latte era
veramente poco e che dovevo darle una giunta di latte in polvere. Quello
fu un momento in cui mi rattristai molto, volevo essere io a nutrirla,
come ogni madre doveva fare! Invece non avevo abbastanza latte e lei aveva
fame! Mi sentivo impotente, non riuscivo a soddisfare i bisogni di mia figlia…
Fu solo un momento, poi mi resi conto che non dipendeva da
me. Riuscii a darle il mio latte per 3 settimane poi continuai con il latte in
polvere.
Di notte Giulia era bravissima, dormiva sempre nella sua culla e puntavo
io la sveglia in modo da darle regolarmente i suoi pasti. Ero felicissima: mi
dava l’impressione che fosse un modo per ringraziami di averle dato la vita il
fatto che lei fosse così brava. Forse non fu quello, ma era una gioia starla a
vedere mentre dormiva, sembrava che la felicità, insieme al suo calore,
emanassero una calda sensazione attorno al mio cuore ogni volta che la
guardavo.